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Diamante :: Porto: Cirillo, gli ambientalisti chiedono il blocco dei lavori.

DIAMANTE :: 13/10/2011 :: Chiediamo il blocco immediato del porto di Diamante. La “scoperta” del sito archeologico nell’area portuale di Diamante è l’ultima novità venuta fuori nella storia lunghissima di questa struttura. Del sito archeologico si era a conoscenza da diversi anni, e se oggi è venuto fuori è solo perché esiste una denuncia dettagliata fatta dagli ambientalisti che ne chiesero il blocco dei lavori proprio per evitare che venisse distrutto dal dragaggio della scogliera.

Se non ci fosse stata quella denuncia la soprintendenza ai beni archeologici non avrebbe saputo nulla di quanto avveniva durante i lavori del porto. Questa “novità” del sito archeologico (bastava andare sul sito archeomar.it per trovarlo) si aggiunge alle ultime sparate pubbliche da parte dell’assessore ai lavori pubblici Gentile che con un decreto regionale di 1 milione e mezzo di euro stimolava la costruzione di un “autostrada” sotto il lungomare e ascensori e negozi commerciali attorno alla struttura portuale.

Un decreto non suffragato da alcun progetto, alcuna autorizzazione, alcuna valutazione di impatto ambientale, un decreto quindi senza alcun valore legale, un decreto dal sapore elettorale in vista delle elezioni comunali nella prossima primavera che dovrebbe far rientrare in gioco, il centro destra nella questione porto, unito contro la giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Magorno.

La realtà è che questo porto è assolutamente illegale in quanto mancante di vere autorizzazioni tutte in bilico causa vari ricorsi delle associazioni ambientaliste pendenti presso il Consiglio di Stato ed il Tar della Calabria. Ecco perché il dott. Santoro, aggiudicatario dell’appalto costruzione gestione del porto di Diamante non vuole rischiare un solo euro della sua parte privata (due milioni di euro) e vorrebbe usare solo i soldi pubblici. Questo progetto fa acqua da tutte le parti.

Per questo chiediamo alla Regione Calabria il ritiro dell’appalto e la riformulazione di una nuova valutazione di impatto ambientale alla luce dei ritrovamenti archeologici che riporti la scogliera al suo antico splendore. Ricordiamo per gli smemorati che sia la commissione Via della Regione Calabria che la soprintendenza dei beni ambientali che il ministero dell’ambiente avevano detto, in un primo tempo, no al porto di Diamante.

No, diventato si solo un anno dopo senza alcuna giustificazione, e per questo oggetto di valutazione del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso fatto dal nostro movimento. Diamante non ha bisogno di alcun porto ma di un rilancio delle sue risorse e bellezze ambientali che hanno sempre attratto i turisti a Diamante, quali il mare, le spiagge, le scogliere di Diamante, sia quella sotto il lungomare che quella della Riviera Blu denominata pietra blu, e Cirella con il suo bellissimo promontorio.

Oggi è l’ambiente è il nostro futuro, l’unica possibilità di poter fornire lavoro duraturo e sicuro per tutto l’anno. L’amministrazione comunale punti sul Parco marino della Riviera del cedri con al centro le isole di Cirella e Dino, punti sul meraviglioso progetto di museo del mare unico museo del sud attrattore del turismo scolastico chiuso ed abbandonato in qualche cassetto nonostante vi sia un progetto fatto, punti sulla cultura ed i murales.

Francesco Cirillo, Movimento Ambientalista del Tirreno.