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Lamezia Terme :: La politica regionale non si sottragga dall'assumere le giuste decisioni.

LAMEZIA TERME :: 03/03/2010 :: Ci ritroviamo a dover discutere  di conquiste della scienza e lo dobbiamo fare con il massimo rispetto, oggi, che la Commissione Europea apre, dopo anni di resistenza, all’uso degli Ogm, anche se limitatamente alla coltivazione della patata ad uso industriale. Peccato però, che gli scienziati e i ricercatori non la pensano allo stesso modo, aprendo severe riflessioni sulla opportunità o meno di aprire vie nel campo del transgenico applicato all’agricoltura e ai segmenti produttivi discendenti.

C’è chi detta il verbo della provvidenza, tanto da andare in soccorso all’ambiente e estendere particolari produzioni da sfamare il mondo e chi è più restio a questi facili entusiasmi.

Noi siamo tra questi ultimi. Siamo lenti, nell’accogliere il dogma dell’armonia naturale degli interessi sperimentato in “provetta” quando lo spirito della nostra epoca tende a condizionare tutto e lo fa in un mondo ridotto a mercato.

 Il clima è confuso e le lobby possono trovare spazi per propri interessi che non necessariamente debbono coincidere con quelli dei consumatori . E’ saggio coltivare la patata Ogm per nutrire gli animali, giacché li dobbiamo mangiare?.

Quali sono le implicanze per la salute dal momento che ci allontaniamo dal naturale per le bio- tecnologie  e la manipolazione genetica? Sono interrogativi che ci mettono direttamente di fronte a precise responsabilità e la cautela è doverosa quando si deve legiferare sia a livello nazionale che  regionale.

 I provvedimenti futuri vanno studiati per garantire tutela e salvaguardia della salute, almeno fino a quando non vi è assoluta certezza sulle compatibilità.

Non si tratta di fondamentalismo ma di passi lenti verso l’impiego delle novità in campi che interessano l’alimentazione e la cultura produttiva locale con storia e tradizione da preservare. Il buon senso ci dice che questi sono tempi dove occorre agire con massima prudenza e responsabilità ed essere gelosi delle proprie produzioni, pretendendo attenzione e controllo sia nei processi produttivi che in quelli del consumo per assicurare trasparenza nella scelta del prodotto.

 Il consumatore ha il diritto di saper
e ciò che mangia, anche quando la produzione segue procedure complesse con dentro derivati transgenici come avviene con l’utilizzo della soia e del mais.

Gli interessi che si muovono suggeriscono estrema attenzione ed in Calabria siamo chiamati ad adottare norme a garanzia di ciò che ci qualifica senza ricorrere all’introduzione di organismi geneticamente modificati. Su questi temi non si può improvvisare,  c’è  poca chiarezza e gli argomenti a sostegno non sono convincenti, occorre, pertanto, aprire un vero dibattito per informare adeguatamente tutti, magari mediante referendum , nel frattempo noi diciamo no agli Ogm.