Praia a Mare :: Cementificazione inutile del lungomare: S.E.L. e Movimento L’Alternativa contrari.
PRAIA A MARE :: 23/12/2013 :: Nell’incontro tenutosi tra il gruppo politico Sinistra Ecologia e Liberta – Circolo Alto Tirreno Cosentino Praia a Mare e il Movimento l’Alternativa si sono vagliate le considerazioni inerenti il progetto “Ammodernamento – Adeguamento e Ampliamento del Lungomare Sirimarco” dell’importo di euro 400.000 finanziato dalla Regione Calabria, mediante un mutuo ventennale di 19.400 euro all’anno, che l’Amministrazione di Praia a Mare, intende realizzare.
Dalla discussione è emersa l’inutilità dell’opera, concretizzandosi come il vero modo di buttare a mare soldi pubblici; un’ opera che attua l’ennesima aggressione all’ambiente e al territorio senza nessuna utilità per la collettività locale. Su uno sbancamento per un fronte di 400 mt, di spiaggia, dall’Hotel Garden a Via Rosselli, cioè dal lido lotto 14 fino al lido lotto 20 per una profondità di 15 mt dall’attuale pista ciclabile verrebbe, dopo una successiva compattazione del piano di posa, realizzata una “pavimentazione monolitica in calcestruzzo” mediante il getto di un massetto dello spessore di 15 cm, armata con rete elettrosaldata interposta, avente filo Φ 8 e maglia 15/15.
Un’opera, quella che si intende realizzare, in contrasto con il vigente Piano Comunale di Spiaggia approvato lo scorso 04/11/2010 in quanto ricadente in un’area demaniale normata da questo Piano attuativo e in contrasto con esso per i seguenti due motivi:
nelle Norme di attuazione del Piano Comunale di Spiaggia all’art. 10 “Interventi realizzabili sulle concessioni demaniali marittime”, in conformità a quanto tassativamente richiesto dagli Enti sovracomunali, ed in particolare dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria con specifico atto n° 2103 dell’ 8/06/2010, è stata esplicitamente prevista la sola realizzazione di opere di facile rimozione, con l’esclusione di opere fondali con getto di calcestruzzo o di altro materiale legante;
le sue modalità di esecuzione avverrebbero con la sovrapposizione parziale dell’ampliamento alle aree demaniali previste in concessione, ai titolari delle quali, con il P.C.S è stata data la possibilità di installare lo stabilimento balneare a soli 10 mt dal lungomare esistente.
La realizzazione dell’ampliamento non terrebbe conto dell’impossibilità, data a tutti gli stabilimenti balneari di adeguarsi al Piano Comunale Spiaggia, regolarmente approvato dalla Provincia di Cosenza – settore programmazione e gestione territoriale con Decreto n° 4 del 04/11/2010 e attualmente vigente.
In altre parole, l’ampliamento del lungomare, andrebbe ad occupare l’area demaniale data in concessione ai proprietari degli stabilimenti balneari, prefigurando una incompatibilità dovuta alla difficoltà di adeguare le strutture fisse a quanto stabilito dallo stesso piano attuativo.
Ma c’è dell’altro. La Valutazione di Incidenza a corredo del Piano Spiaggia Comunale e richiesto alla Regione Calabria dava alcune prescrizioni inerenti la specie protetta dei gigli di mare. Cosa succederà ora visto che l’opera, inoltre, distruggerebbe l’area riservata ai gigli di mare (tra il lotto n° 18 e il lotto n° 20) che lo stesso P.C.S. e la Valutazione d’Incidenza riconoscono come specie autoctona tale da essere delimitate e protette?
Un opera quindi che non solo non rispetta le norme che disciplinano il nostro territorio, ma costituisce l’ennesimo tentativo di riproposizione dell’uso spesso sconsiderato che di esso se ne è fatto nel passato, continuando a perseverare in un vecchio concetto di sviluppo che vede in prima fila le betoniere e il cemento.
Invece, dovrebbe essere ormai chiaro che lo sviluppo turistico della nostra città non si misura con i mc. di cemento ma con la realizzazione di servizi quali ad esempio quelli relativi ai trasporti, alla cultura, alle aree verdi e attrezzate per il tempo libero, etc.. Si continua a costruire senza avere rispetto e il giusto timore della Natura, ad esempio modificando l’assetto idrogeologico del territorio per poi piangere le sciagure, come nei giorni scorsi, quando quest’ultima si riprende con forza quanto le è stato tolto.
Pertanto, invochiamo e pretendiamo dai nostri amministratori un atteggiamento responsabile nei confronti della popolazione amministrata: essi devono smetterla di continuare ad aggredire un territorio che è di tutti: si adoperino, se ne hanno le capacità, a attuare processi di sviluppo diversi che mettano al centro la natura che ci è stata regalata meravigliosa e a piene mani.
Abbiamo inviato agli Enti sovracomunali la nostra istanza il nostro appello affinchè, ciascuno per propria competenza, abbia un atteggiamento responsabile negando pareri che altrimenti permetterebbero una ulteriore aggressione di un territorio che è di tutti. Invochiamo quindi gli Enti sovra comunale ad essere rigidi nell’applicazione delle norme ed avere il buonsenso di impedire la realizzazione di opere inutili e che deturpano il paesaggio, in palese discordanza con il piano urbanistico vigente, costituendo una variante a cui necessita una nuova Valutazione di Incidenza.
A tutte le forze politiche e alle associazioni ambientaliste presenti sul territorio nonché ai nostri concittadini chiediamo di non subire tutto passivamente ma di difendere le nostre ricchezze ambientali, culturali e di credere nella possibilità di fare leva su di esse per uno sviluppo veramente sostenibile.
Nell’ottica di operare per il bene del territorio, S.E.L. e il Movimento L’Alternativa insisteranno con l’Amministrazione Comunale nel tentare di far comprendere la devoluzione di questo finanziamento suggerendo la destinazione dei fondi verso altre opere “veramente strategiche” che siano di pubblica utilità per il nostro territorio, carente purtroppo anche nei servizi primari.