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Roma :: Senza frontiere film festival Without Borders.

ROMA :: 06/07/2010 :: Dopo il successo delle prime due edizioni torna, dal 7 al 9 luglio alla Casa del Cinema di Roma, il Film Festival Senza Frontiere- Without Borders. Anche quest’anno saranno proposte opere selezionate da cinematografie di ogni parte del mondo con l’obiettivo di mostrare quanto abbiamo in comune noi esseri umani al di là delle separazioni create dalla paura, dal pregiudizio, dall’ignoranza.

Le tematiche affrontate nell’edizione di quest’anno sono: l’acqua, l’apartheid nel paese dei mondiali, Haiti e il terremoto.

Il festival si inaugurà Mercoledì 7 luglio con ACQUA, selezione di cortometraggi sul tema dell’acqua realizzati da studenti delle scuole pubbliche elementari di Roma e con HAITI SHORTS realizzato dagli studenti dell’Istituto di cinema di Haiti dopo il terremoto: i giovanissimi cineasti raccontano con la loro voce e con i loro occhi la devastazione del terremoto.

A seguire il curioso RABBIT A LA BERLIN di Barter Konopka e Piotr Rosolowski. Candidato tedesco agli Oscar 2010 come miglior documentario. La storia dei conigli selvatici che vivevano nella zona morta tra la Germania Est e Ovest fino alla caduta del muro di Berlino, è la metafora tra due forze opposte: libertà e sicurezza.

Giovedì 8 luglio sarà la volta di WHICH WAY HOME di Rebecca Cammisa, candidato agli Oscar 2010 come Miglior Documentario, avventura pericolosa e piena di speranza di un gruppo di ragazzini che vogliono superare la frontiera tra Messico e Stati Uniti. Con WORLDS APART di Niels Arden si affronta ancora una storia in cui amore e credenze religiose si scontrano con risultati drammatici. La regista Irena Salina sarà ospite del festival per introdurre FLOW, inchiesta sulla privatizzazione delle fonti di acqua nel mondo già presentato al Sundance Film Festival 2008, mentre Anthony Fabian con il suo SKIN parlerà di razzismo e apartheid in Sudafrica.

Venerdì 9 luglio il programma prevede la proiezione di PLAY ME, I’M YOURS di Chiara Frisone e Azim Moollan. Nato da un’idea dell’artista inglese Luke Jerram che per fare interagire le persone tra di loro ha fatto installare a Londra trenta pianoforti: attraverso la musica gli esseri più disparati hanno cominciato  ad entrare in comunicazione tra loro. Il progetto ha viaggiato nelle più grandi città del mondo e in questi giorni e' a New York.

BURNING IN THE SUN di Cambria Matlow e Morgan Robinson racconta la sfida di un ragazzo del Mali per portare la luce nei villaggi del suo paese, mentre con PLURAL +, il programma internazionale creato dall’Alliance of Civilizations delle Nazioni Unite, giovani cineasti di tutto il mondo hanno lavorato sui temi dell’integrazione, dell’identità, della diversità e dei diritti umani.

L’ultimo giorno del festival sarà anche il momento per vedere uno dei capolavori della cinematografia mondiale con VIAGGIO IN ITALIA di Roberto Rossellini a cui è dedicato l’omaggio di quest’anno.

 

Tra le iniziative collaterali Mercoledì 7 il concerto di inaugurazione "MALAWI WOYEE" della Alleluya Band, quello di chiusura degli Nihilistic Sex Machines con Johnny B Azari & Darius Greyson e la mostra fotografica ACQUA (nella Galleria dell Casa del Cinema) coordinata dall’artista Joy Episalla e realizzata dagli studenti della scuola pubblica Nathan Strauss Prep School  di New York a cui è stato chiesto di fare un saggio fotografico sul tema del’acqua.

Alessia Cinti

alessia.cinti@calnews.it