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Rossano Calabro :: E’ italiana l’app Iphone che aiuterà i diabetici nel mondo.

Presentate al XVIII Congresso nazionale di diabetologia dell’Associazione medici diabetologi (AMD) le prime linee guida al mondo per la terapia personalizzata nella gestione della persona con diabete – Non più cure uguali per tutti sulla base della misurazione dell’emoglobina glicata, ma diversificate secondo i fattori di rischio individuali e la glicemia misurata nei diversi momenti della giornata.

ROSSANO CALABRO :: 27/05/2011 :: Sono ancora troppe le persone con diabete la cui glicemia non è adeguatamente controllata e per le quali il rischio di andare incontro a temibili conseguenze – infarto, ictus, insufficienza renale, amputazioni degli arti inferiori, gravi disturbi alla vista, sino alla morte – risulta particolarmente elevato.

In Italia, secondo gli Annali 2010 dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), l’emoglobina glicata (HbA1c), il parametro utilizzato per valutare il grado di controllo – “compenso”, in termini tecnici – risulta inferiore al 7% in solo un quarto delle persone con diabete di tipo 1 e in meno della metà (44%) di quelle con tipo 2. Secondo varie linee guida, il 7% è l’obiettivo da raggiungere per prevenire le complicanze della malattia (microvascolari o dei piccoli vasi arteriosi, come la retinopatia che porta danni alla vista, la nefropatia che compromette la funzione renale, la neuropatia periferica che favorisce le lesioni al piede, e macrovascolari o dei grossi vasi arteriosi, con aumentato rischio di arteriosclerosi e quindi infarto, ictus).

“Pensare che il valore medio dell’emoglobina glicata italiano è migliore di quello che si rileva in molti Paesi. In simili analisi compiute negli Stati Uniti, ad esempio; vengono  riportati valori superiori a 9,5% in percentuali dal 20 al 40% delle persone con diabete e superiori a 8% in un altro 40-50%”dice Carlo Giorda, Vicepresidente AMD.

Per affrontare questo problema alla radice, AMD ha messo a punto un documento destinato a rivoluzionare il modo in cui il diabete viene curato. “Non più una cura uguale per tutti, come bene o male le attuali linee-guida prevedono, ma una terapia personalizzata, su misura per ogni singolo individuo”, spiega Antonio Ceriello, Cooordinatore del Gruppo AMD sulla Terapia Personalizzata, che ha presentato oggi al XVIII Congresso nazionale di diabetologia AMD il risultato del proprio lavoro: il “Documento di consenso AMD sulla terapia personalizzata”.

Prosegue Ceriello: “Il principio è semplice quanto rivoluzionario. Abbiamo individuato 5 diversi profili di persona con diabete in base all’età e alla presenza o meno di complicanze. A ciascun profilo è associato uno schema di terapia, a sua volta suddiviso in sottoschemi, a seconda dei diversi fattori di rischio presenti. L’ultimo passaggio, quello che definisce la vera e propria terapia su misura, la cura ideale cucita addosso a ogni singola persona con diabete, è basata sull’automonitoraggio della glicemia, cioè la misurazione da compiersi a casa. Chiedendo al proprio assistito di effettuarla, prima della visita di controllo, per qualche giorno in diversi momenti della giornata, prima e dopo i pasti, permette di individuare quando la glicemia tenda ad andare più facilmente fuori controllo. Questo dato, quindi, consente di intervenire con l’associazione di farmaci più adeguata a contrastare questa situazione”, conclude Ceriello.

Nel suo ruolo di membro del Board europeo dell’International Diabetes Federation, Ceriello ha portato il documento all’attenzione del massimo organismo internazionale, che ha stabilito di valutare le modalità per recepire e implementare il modello della cura su misura “made in Italy” in tutto il mondo.