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Scalea (Cs) :: Bergamo chiede delucidazioni sulla questione Golfo Amico.

SCALEA :: 15/12/2008 :: Più volte abbiamo mosso critiche al sindaco di Scalea, Russo, per aver disatteso la progettualità territoriale, e lo abbiamo sollecitato a rimuovere rancori personali e mire affaristiche che penalizzano Scalea, invitandolo a portare avanti il nostro paese nel contesto del Golfo Amico. Qualche tempo fa , probabilmente dopo aver constatato il pesante isolamento in cui è venuto a trovarsi, in un articolo di stampa ha annunciato che è necessario da parte sua una ricucitura dei rapporti attraverso un incontro tra amministratori.

Se queste non sono parole al vento, è opportuno ricollegare Scalea al circuito della programmazione territoriale, cioè agli altri comuni. Infatti Golfo Amico è nato come una sorta di patto di coesione sociale tra 67 comuni, delle regioni Campania, Basilicata e Calabria e le tre province territorialmente affini: Cosenza, Potenza e Salerno. In sostanza, per chiarire bene il concetto, Golfo Amico è candidato ad un progetto interregionale, cioè un vasto contenitore che ha la credibilità e la peculiarità per attrarre interesse e finanziamenti di vario genere. In questo contesto, i comuni dell’area calabrese, si sono ulteriormente candidati ad un bando della Regione Calabria, che riguarda i Centri Storici con le stesse caratteristiche e gli stessi principi di coesione sociale di cui parlavamo prima in riferimento a Golfo Amico. A questo progetto il Sindaco Russo si è chiamato fuori -ed è qui l’isolamento di Scalea- preferendo accasarsi in un altro gruppo di comuni ma di aree molto distanti dell’Alto Tirreno Cosentino, rischiando di turbare la strategia di Golfo Amico. Ultimamente, un altro importante progetto che interessa l’area che va da San Lucido fino a Tortora,  è stato preso in considerazione dai comuni calabresi che hanno sottoscritto sia Golfo Amico che il progetto Centri Storici: si tratta del GAL, cioè un gruppo di azione locale, un’agenzia di sviluppo per importanti attività che non riguardano solo il settore agricolo,. Noi cittadini di un territorio di periferia, scarsamente considerato dagli interessi della politica regionale e nazionale se non in rare occasioni, dobbiamo credere nei nostri sindaci, nella loro capacità e ostinazione di autodeterminarsi, nel portare avanti progetti e programmi del nostro territorio. Noi riteniamo che la strategia autonoma dei sindaci dell’Alto Tirreno sia la via indispensabile per conseguire grandi obiettivi rilevando le vocazioni di un territorio importante che deve ricercare le soluzioni al suo interno, puntando sulle sue potenzialità. In passato, sono stato per cinque anni vicepresidente della commissione parlamentare Politiche dell’Unione Europea e so che, in sede di valutazione, il rischio di sovrapposizioni è molto negativo per i risultati finali, cioè per l’attrazione di risorse finanziarie, perché tali risorse a bando non sono infinite e né duplicabili. Per esempio, nella fattispecie, la quantità di fondi disponibili, vinta la competizione dell’interregionale con Golfo Amico,  non ha paragoni rispetto ad altri percorsi. Ogni turbativa non ha perciò giustificazione. Ed è solo per questo fine che invitiamo il Sindaco Russo di abbandonare strade antiche, sicuramente affini a lobby progettuali e a servizio di se stessi e di padrini di turno. Un invito quindi ad un atto di umiltà, riconoscere gli errori e muoversi per reinserire Scalea nel contesto della progettualità territoriale. 

On Alessandro Bergamo