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Scalea (Cs) :: I gruppi consiliari di opposizione: una citt?† alla deriva.

SCALEA :: 28/07/2008 :: L’amministrazione comunale è ormai in evidente agonia. Il disperato e inutile accanimento terapeutico di qualcuno non riesce a dare la minima forza a una sperabile spinta al Paese che versa in uno stato di sofferenza anche a causa delle innumerevoli occasioni mancate. Mentre da tempo denunciamo all’opinione pubblica i guasti perpetrati per l’incapacità nell’affrontare i numerosi problemi che attanagliano la vita dei cittadini di Scalea, il sindaco Mario Russo, artefice principale del disastro, continua a vivacchiare nell’ignavia più profonda, indifferente alla protesta generale.

Il patrimonio di Scalea una volta era rappresentato dalle bellezze del centro storico che ormai è nella fatiscente; dal mare pulito, purtroppo un lontano ricordo; dal fiorente commercio oggi preda dell’abusivismo totale; dall’ambiente salubre attualmente degradato al massimo stadio in virtù delle oscure scelte del sindaco che consente la violenta aggressione del territorio da speculazioni molto spesso poco trasparenti. L’assenza completa di una decente programmazione turistica e culturale ha relegato Scalea agli ultimi posti della classifica dei comuni balneari: tutto ciò è aggravato dal fatto che nemmeno i servizi essenziali come l’energia elettrica, la distribuzione della posta, l’acqua potabile, il sistema della raccolta dei rifiuti e l’igiene, sono garantiti. Così, mentre sembra che Scalea abbia fatto un passo indietro di 40 anni, il sindaco Russo guarda altrove e si lamenta del vuoto politico nel territorio dell’Alto Tirreno. Come un pugile suonato, non avverte la trave che ha nell’occhio perchè è proprio l’assenza della sua statura e autorevolezza nell’affrontare energicamente i problemi del nostro paese, e fare la voce grossa con gli enti che erogano questi servizi, che ha generato tutti questi disastri. Poi, con il manifesto in cui l’amministrazione invita i turisti al solo uso potabile dell’acqua, e quindi a non lavarsi, siamo alle comiche finali.  Con tristezza ci rendiamo conto che quel favoloso patrimonio che aveva fatto di Scalea la regina dei paesi che i turisti per decenni hanno scelto per trascorrere le vacanza estive ormai non esiste più: il menefreghismo del sindaco Russo ha distrutto l’economia di Scalea e le numerose case rimaste sfitte anche per il mese di agosto, gli ombrelloni, i bar, gli alberghi e i ristoranti quasi vuoti, sono la drammatica testimonianza di una città alla deriva. I gruppi consiliari di opposizione da tempo hanno proposto numerose soluzioni per tutte queste problematiche, ma l’arroganza e gli interessi di potere, oltre a interessi particolari, legano ancora oggi la maggioranza, creando un colossale danno di immagine ed economico di cui la città ne soffrirà per molti anni. L’implosione è vicina e dispiace che alcune persone di buona volontà saranno coinvolte nel ricordo di questi anni di sciagura.