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Scalea :: Dopo la Casil seguita da altre OO.SS., all’ex Consorzio Valle Lao si aggiunge la protesta dei soci contro il commissario Davide Gravina.

SCALEA :: 06/07/2011 :: Anche da soci dell’ex Consorzio Valle Lao si leva la protesta contro l’illegittimo strapotere del commissario Davide Gravina, che persevera nel considerare l’Ente cosa privata, atteso che difformemente dal mandato ricevuto clientelarmente su indicazioni dell’assessore regionale Michele Trematerra lo gestisce nell’ordinarietà e non per la riorganizzazione degli organismi politici, imposta dalla deliberazione regionale.
La nomina per sei mesi,rinnovabile una sola volta e per un massimo di  ulteriori sei mesi,per come recita l’art.35 della legge regionale n.11/2003 non sembra impensierire più di tanto l’arroganza dello svogliato commissario, nonostante il lauto stipendio con annessi e connessi
Di onorare il mandato ricevuto, seppure illegittimamente per assenza dei requisiti, non intende saperne
In tale contesto il commissario Gravina sembra operare soltanto nell’interesse della sua equipe, sotto lo sguardo disattento, lento se non interessato di istituzioni, tanto da potere curare gli interessi di famiglia UDC senza soluzione di continuità
Viene mortificata così non solo la democrazia e quindi il rispetto che si deve al prossimo, quanto anche la professionalità interna al Consorzio, atteso che Gravina per trascinamento porta nell’Ente  il suo ex portavoce, scaricato sia dalla sen. Dorina Bianchi che dal Comune di Fuscaldo per evidente incompatibilità con il ruolo partigiano che ha caratterizzato la sua presenza nell’Ente pubblico.
V’è pure il ragioniere già assunto illegittimamente presso il Comune di Fuscaldo ed ambe due colpiti dal defenestramento politico di Gravina
Al di la che il mandato ricevuto dalla regione non consente a Gravina assunzioni, il suo fido portavoce non avrebbe potuto trovare ingresso all’ex Consorzio non solo perché non è stata esperita alcuna selezione pubblica previa verifica dell’inesistenza di professionalità all’interno dell’Ente, quanto, soprattutto, perché tale mansione è già ricoperta da personale in pianta organica ed a tempo indeterminato.
Per il secondo invece è stata trovata altra strada sempre impraticabile. Ci riferiamo all’accordo esterno stipulato con società familiare di Marcellina di Santa Maria del Cedro, dove il ragioniere decaduto dal Comune di Fuscaldo ricopre la posizione di Amministratore Delegato, mentre la propria moglie quella di Presidente, quindi completa il quartetto la sorella di questa ed il proprio marito
La gestione di risorse pubbliche ci costringe a valutare iniziative atte a riportare nel giusto alveo la spesa consortile
Ma è possibile che la classe politica calabrese non ha altri percorsi se non il nepotismo per soddisfare i propri affiliati disoccupati?
E se per spartizione clientelare risultava indispensabile dare voce al commissariamento, è possibile che nella discendenza UDC non vi fosse di meglio, per evitare di far cadere il Consorzio dalla padella nella brace?
La Casil lo aveva segnalato per tempo, gli elettori lo hanno confermato nella sequenza con l’elezione provinciali, regionali, comunali e in quelle referendaria
Solo la miopia di Trematerra e C. può ancora sostenere uno spendaccione inadempiente alla guida dell’ex Consorzio Valle Lao di Scalea

Franco Scrivano Segretario Generale Casil