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Guardia Piemontese :: Guardia apre le porte al Festival delle Riforme Culturali.

GUARDIA PIEMONTESE :: 23/12/2017 :: Si è svolta giovedì 21 dicembre, presso la sala consiliare del Comune di Guardia Piemontese (Cs), la Conferenza Stampa dedicata alla presentazione della prima edizione del “CFR- Festival delle Riforme Culturali”, che avrà luogo nei giorni 4, 5, 6 giugno 2018.

Il Festival delle Riforme Culturali, promosso dal Comune di Guardia Piemontese, dal Centro Culturale Gian Luigi Pascale e dell’Associazione LEM-Italia (Lingue d’Europa e del Mediterraneo), si svolgerà ogni anno a Guardia Piemontese, a partire dal 4-5-6 Giugno 2018 con l’intento di porsi come riferimento – nazionale e, in prospettiva, internazionale – per tutte quelle persone, giovani e meno giovani, che si riconoscano nell’istanza di produrre o incoraggiare cambiamenti culturali edificanti nella società contemporanea. A introdurre l’evento, Carlo Pisano, Presidente del Consiglio Comunale di Guardia Piemontese, che, tradotto in pillole il progetto, si dice entusiasta, a nome dell’intera Amministrazione Comunale, di aver sposato una causa di tale portata e valore.

“Questo Festival è un punto di partenza e di arrivo – interviene il Prof. Giovanni Agresti, ideatore e direttore scientifico del CFR – È dal 2013 che con l’Associazione LEM di cui faccio parte, incontriamo la comunità tout court dei guardioli attraverso la Carovana della memoria e della diversità linguistica”. Il Prof. Agresti è Professore Associato di Lingua e Traduzione – Lingua francese presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Da oltre vent’anni studioso di diversità linguistica e in particolare delle lingue di Francia e Italia.

“Questo festival vuol essere la quinta essenza di anni e anni di riflessione – continua Agresti – incentrato sulla parola e sull’incontro. Da tutto il mondo c’è gente che si muove se c’è un’idea. Quest’idea non vuole essere la fotocopia di altre, ma ha un taglio molto preciso. E lo facciamo a Guardia Piemontese non a caso, ma perché deve stare a Guardia, recentemente nominata “Città della Riforma”. Guardia è un’isola linguistica occitana in Calabria, quindi nella periferia della periferia. Guardia è un luogo emblematico dove la memoria è ancora viva, attraverso la toponomastica, gli spioncini delle porte con i quali venivano spiati i valdesi o attraverso la lingua occitana che, nonostante l’eradicazione del valdismo e il massacro nel 1561, è ancora parlata”. Agresti spiega come i pilastri portanti del Festival siano: lingua, ambiente e sviluppo sociale. Ma la vera parola d’ordine, da quanto emerge dalle parole del Professore, è costruzione. “Bisogna fare in modo che questo evento non sia una fiammata che non lascia traccia, ma un focolare sempre acceso che sprigioni curiosità e interesse, soprattutto nei più giovani”.

L’idea del festival è avere pochi ospiti, pochi eventi, ma molto tempo per poter approfondire. Tre sono le “voci” scelte attorno alle quali costruire una riflessione, a ognuna delle quali verrà dedicata un’intera giornata. Il primo degli ospiti, tutti di notevole rilievo scientifico e culturale, sarà Franco Arminio, poeta scrittore e regista italiano, autodefinitosi come “paesologo” (termine coniato dallo stesso). A seguire, il professore ordinario di Linguistica generale alla Sorbona di Parigi Jean Léo Léonard, un accademico “eretico” o “eterodosso” nell’accezione più pura di “uomo di campo”, che lavora per lo sviluppo delle comunità minoritarie del mesoamerica attraverso l’appropriazione e il recupero della lingua ancestrale. Infine sarà la volta dell’Associazione LEM, impegnata da dieci anni nella promozione della diversità linguistica in Italia e nel mondo. Conclude l’incontro Fiorenzo Tundis, Responsabile del Centro Culturale Gian Luigi Pascale che riflette sull’importanza della memoria. Una memoria che non può e non deve essere cancellata.

Elisa Iacovo