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Santa Maria del Cedro :: Giovedì il convegno sul cedro dal titolo “La Calabria e l’Ebraismo uniti dal cedro”.

SANTA MARIA DEL CEDRO :: 17/12/2012 :: E’ stato organizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Accademia internazionale del cedro il convegno dal titolo “La Calabria e l’Ebraismo uniti dal cedro”. L’inizio dei lavori, che si terranno giovedì nell’Istituto comprensivo “Paolo Borsellino” di Santa Maria del Cedro (Cs), è previsto per le 9,30 e prevede in apertura l’intervento del Presidente dell’Accademia internazionale del cedro Franco Galiano e del sindaco di Santa Maria del Cedro Giuseppe Aulicino.

Relazionano il Direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Ucei Rav Roberto Della Rocca, il Preside dei Licei di Lamezia Terme Caterina Calabrese, il Direttore del Dipartimento dei Scienze farmaceutiche dell’Unical Francesco Menichini, Rav Mosè Lazar della Scuola ebraica “Merkos” di Milano. A concludere i lavori l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri e il Presidente dell’Ucei Renzo Gattegna.

Al termine dei lavori verrà conferita la cittadinanza onoraria al Presidente Renzo Gattegna da parte dell’Amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro. In Italia il cedro è coltivato e lavorato esclusivamente in Calabria e principalmente nella fascia costiera che va da Belvedere Marittimo a Tortora, dove il particolare microclima ne favorisce la crescita spontanea.

Le caratteristiche richieste dai sacerdoti ebraici che ogni anno arrivano sulla Riviera dei cedri da ogni parte del mondo per scegliere i frutti migliori, sono particolari. Devono cioè provenire da alberi cresciuti non da talea innestata, devono essere almeno al quarto anno di vita e possedere un peduncolo accentuato, devono avere una forma conica perfetta senza rugosità e senza macchie sulla buccia. Al mattino presto ognuno dei rabbini si reca,  insieme al coltivatore calabrese, tra i filari della cedriera per effettuare una cernita attraverso un’analisi molto attenta.

Sono costretti a sdraiarsi per selezionare bene  i frutti migliori, in quanto i rami delle piante di cedro sono bassi e pieni di spine. Dopo avere verificato l’assenza di innesti, si procede ad un’attenta valutazione della buccia, del colore e della forma: se tutto questo risponde ai requisiti richiesti, il coltivatore potrà tagliare il frutto che verrà riposto in una cassetta di legno.

Tanta precisione è ispirata da precisi dettami religiosi che prevedono di  utilizzare i preziosi frutti tra settembre e ottobre per la Sukkoth (“Festa delle Capanne” o anche “Festa dei Tabernacoli”) a ricordo dell’Esodo dall’Egitto, che rappresenta una delle tre principali feste ebraiche dell’anno, insieme alla Pasqua ebraica (Pesach) e alla Pentecoste (Shavuot).

Adriana Sabato